Ci sono luoghi che, una volta visitati, ti entrano nel cuore e il Castello di Sammezzano provoca questo effetto nella maggior parte di coloro che hanno la fortuna di poterlo vedere.
E forse è anche la difficoltà a potervi entrare, che contribuisce a renderlo ancora più affascinante e misterioso!

Siamo a Leccio, nel Comune di Reggello, a pochi chilometri da Firenze e da Arezzo e, su una collina che sovrasta il borgo, immerso in un parco foltissimo, dove primeggiano maestose sequoie, si staglia un edificio dal colore del deserto: il Castello di Sammezzano.
Lunga è la storia di questo luogo, si racconta che persino Carlo Magno vi abbia soggiornato e, passando di proprietà in proprietà arriva in eredità ai Panciatichi nel 1816.
Il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, figura certamente affascinante e di grande cultura, coerente con i propri ideali e con una personalità difficile e spigolosa, fu ingegnere e architetto, esperto di botanica e di lingue antiche, politico di primo rilievo nel passaggio dal Granducato di Toscana al Regno d’Italia, di cui divenne deputato, dette sfogo a tutte le proprie doti per trasformare, in più di quarant’anni, un edificio, che aveva mantenuto fino ad allora le sue caratteristiche di palazzo – fortilizio, in uno scrigno di tesori creato a sua immagine, rappresentazione del suo modo di vedere il mondo e quindi unico e straordinario, riproponendo un vastissimo campionario di forme tratte da diverse architetture esotiche, senza mai copiarle fedelmente, ma rielaborando i modelli con originalità e personale interpretazione. .
Tantissime le sale, anche se molte meno delle 365 di cui si favoleggia in vari articoli e siti.
Niente di meglio che vederle, per capire il significato reale delle parole “luogo straordinario”.
Buona visione!
Facciata Lunare

Foto di Simone Baldini

Facciata Solare


Scala di Entrata
Atrio




Sala delle Colonne







Foto di Cristina Biondi

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